Tumore al seno triplo negativo, le nuove opzioni di terapia e le strategie future

Un lavoro promosso e guidato da ricercatori di Fondazione Michelangelo e Fondazione Gianni Bonadonna delinea lo stato dell’arte delle cure del tumore al seno triplo negativo

Il tumore al seno triplo negativo è stato a lungo considerato uno dei tumori dalla prognosi più sfavorevole per la sua eterogeneità e anche per la scarsità di terapie efficaci. Tuttavia, oggi il paesaggio terapeutico è cambiato grazie agli avanzamenti della ricerca: le nuove opzioni di cura e le opportunità per un intervento personalizzato sono state discusse in una review appena pubblicata su Nature Reviews – Clinical Oncology, firmata dai ricercatori Giampaolo Bianchini e Luca Licata (IRCCS Ospedale San Raffaele), Carmine De Angelis (Università Federico II di Napoli) e Luca Gianni (Presidente Fondazione Gianni Bonadonna). Giampaolo Bianchini riveste anche il ruolo di responsabile degli studi traslazionali di Fondazione Michelangelo.

«Il tumore triplo negativo rappresenta la forma più aggressiva di neoplasia mammaria. Per anni, l’unico trattamento disponibile è stata la chemioterapia», spiega Giampaolo Bianchini responsabile del gruppo mammella nel Dipartimento di Oncologia Medica dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «In questo lavoro abbiamo descritto come anni di ricerca abbiano portato a comprendere l’eterogeneità di questo tumore, rendendo disponibili molteplici nuove opzioni terapeutiche quali l’immunoterapia, i PARP inibitori e gli anticorpi coniugati con chemioterapici. Inoltre, abbiamo descritto nuove strategie terapeutiche all’orizzonte». Nel dettagliato lavoro, Bianchini e i colleghi sottolineano come il miglioramento della comprensione delle interazioni fra le cellule tumorali e il loro microambiente indichi la necessità di adottare una nuova visione del tumore triplo negativo come un ‘ecosistema’, in cui c’è una co-evoluzione del tumore e del microambiente immunitario dalle prime fasi di malattia al tumore metastatico. Una co-evoluzione che è accompagnata da profondi cambiamenti nelle dinamiche delle cellule immunitarie, tali da spiegare anche la varietà di risposte all’uso degli inibitori dei checkpoint immunitari; le tante, nuove sperimentazioni tuttora in corso che stanno testando diversi approcci di combinazioni di questi farmaci potranno perciò dare nuove indicazioni per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia nel tumore al seno triplo negativo.

Chemotherapy remains the reference treatment of triple-negative breast cancer, although the optimal use of platinum-based agents or post-neoadjuvant capecitabine remains to be clarified; however, the review points out that targeted agents, such as PARP inhibitors and antibody–drug conjugates, are established additions in the therapeutic landscape of triple-negative breast cancer, and a comprehensive evaluation describing the tumor ecosystem will help to successfully implement precision immunology and fulfill the promise of immunotherapy in triple-negative breast cancer. «The current therapeutic scenario is only the tip of the iceberg, as hundreds of new compounds and combinations are in development. The translation of these experimental therapies into clinical benefit is a welcome and ongoing challenge», authors conclude

Tumore al seno triplo negativo, le nuove opzioni di terapia e le strategie future

Un lavoro promosso e guidato da ricercatori di Fondazione Michelangelo e Fondazione Gianni Bonadonna delinea lo stato dell’arte delle cure del tumore al seno triplo negativo

Il tumore al seno triplo negativo è stato a lungo considerato uno dei tumori dalla prognosi più sfavorevole per la sua eterogeneità e anche per la scarsità di terapie efficaci. Tuttavia, oggi il paesaggio terapeutico è cambiato grazie agli avanzamenti della ricerca: le nuove opzioni di cura e le opportunità per un intervento personalizzato sono state discusse in una review appena pubblicata su Nature Reviews – Clinical Oncology, firmata dai ricercatori Giampaolo Bianchini e Luca Licata (IRCCS Ospedale San Raffaele), Carmine De Angelis (Università Federico II di Napoli) e Luca Gianni (Presidente Fondazione Gianni Bonadonna). Giampaolo Bianchini riveste anche il ruolo di responsabile degli studi traslazionali di Fondazione Michelangelo.

«Il tumore triplo negativo rappresenta la forma più aggressiva di neoplasia mammaria. Per anni, l’unico trattamento disponibile è stata la chemioterapia», spiega Giampaolo Bianchini responsabile del gruppo mammella nel Dipartimento di Oncologia Medica dell’Ospedale San Raffaele di Milano. «In questo lavoro abbiamo descritto come anni di ricerca abbiano portato a comprendere l’eterogeneità di questo tumore, rendendo disponibili molteplici nuove opzioni terapeutiche quali l’immunoterapia, i PARP inibitori e gli anticorpi coniugati con chemioterapici. Inoltre, abbiamo descritto nuove strategie terapeutiche all’orizzonte». Nel dettagliato lavoro, Bianchini e i colleghi sottolineano come il miglioramento della comprensione delle interazioni fra le cellule tumorali e il loro microambiente indichi la necessità di adottare una nuova visione del tumore triplo negativo come un ‘ecosistema’, in cui c’è una co-evoluzione del tumore e del microambiente immunitario dalle prime fasi di malattia al tumore metastatico. Una co-evoluzione che è accompagnata da profondi cambiamenti nelle dinamiche delle cellule immunitarie, tali da spiegare anche la varietà di risposte all’uso degli inibitori dei checkpoint immunitari; le tante, nuove sperimentazioni tuttora in corso che stanno testando diversi approcci di combinazioni di questi farmaci potranno perciò dare nuove indicazioni per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia nel tumore al seno triplo negativo.

Chemotherapy remains the reference treatment of triple-negative breast cancer, although the optimal use of platinum-based agents or post-neoadjuvant capecitabine remains to be clarified; however, the review points out that targeted agents, such as PARP inhibitors and antibody–drug conjugates, are established additions in the therapeutic landscape of triple-negative breast cancer, and a comprehensive evaluation describing the tumor ecosystem will help to successfully implement precision immunology and fulfill the promise of immunotherapy in triple-negative breast cancer. «The current therapeutic scenario is only the tip of the iceberg, as hundreds of new compounds and combinations are in development. The translation of these experimental therapies into clinical benefit is a welcome and ongoing challenge», authors conclude